Tchita, l'arte nelle mani
Ci sono mestieri che erediti dalla famiglia, a volte. Altre, sono i mestieri che vengono a cercarti, perché è il luogo che te lo suggerisce. Per Alcides entrambe le cose.
Siamo a Rabil, oggi noto per tutte le torri di controllo del mondo come
il paese dove è ubicato l’Aeroporto Aristides Pereira. Si snoda lungo sulla
collina a fianco della pista. Eppure, ovviamente, Rabil nasce senza quella
distesa che giace praticamente addormentata da un anno. E anzi, nonostante i
2.100 metri di…lunghezza, non sembra preoccuparsene.
La città è nota per ben altro. L’oasi e le sue altissime palme sono una
visione, quando quella collina si scavalla per proseguire verso gli altri
villaggi. Ma i protagonisti indiscussi sono la sua argilla e l’attività
artigianale.
Tutti a Rabil conoscono l’arte della ceramica. In moltissimi
hanno varcato la soglia dell’Escola de Olaria, un luogo che forma
generazioni di artisti e di artiste. Perché le donne, anche in questo campo,
svolgono un ruolo fondamentale. Nel caso di Tchita (tutti a Capo Verde
hanno un soprannome) la madre e la zia sono state le due colonne che, fin da
bambino, lo hanno avvicinato a questo mestiere. Ma, nel suo caso, la vera
occasione si è presentata a 16 anni, quando la Camara Municipal ha selezionato
quattro giovani per un apprendistato retribuito (3.000 escudo al mese,
poco meno di 30 euro) affinchè portassero avanti la tradizione. Al termine di
questa formazione, solo uno ne ha fatta una professione.
E oggi Tchita è conosciutissimo. In meno di trent’anni di attività lo stile dei suoi lavori è inconfondibile e si può ritrovare ovunque a Boa Vista. Anche la Neos lo ha inserito all’interno del video promozionale che viene (o, per meglio dire al momento, veniva) proposto ai passeggeri durante i voli. Vasi, lampade, insegne sono commissionati da sempre da hotel e B&B; piatti, ciotole, portatovaglioli, portaceneri ornano spesso ristoranti e locali. Il lavoro su commissione comprende però anche splendide sculture: l’ultima, in ordine cronologico, è una sirena che oggi è adagiata sulla spiaggia del Ninhos dos Piratas, a Praia Cabral. Lo stesso stabilimento balneare espone anche un pirata e delle capre, tutti a grandezza naturale.
Negli anni ci sono stati diversi punti vendita, a Rabil, a
Povoacao Velha, a Sal Rei e in aeroporto. Tartarughe che rompono le loro uova,
delfini, piccoli asini, magneti…sono solo parte degli oggetti che Tchita
propone. Ci sono anche splendidi vasi e opere smaltate. Tutti pezzi unici. Gli
ho chiesto quale, per lui, è da sempre la parte più importante. La
preparazione, ha risposto. Alla raccolta dell’argilla, che abbonda non lontana
dalla fonte millenaria dell’oasi, segue un setacciamento in laboratorio, una
procedura importante per renderla liscia e priva di piccole e grandi pietre,
pronta per essere lavorata. Il momento che preferisce, però, è quello della
creazione. Solo acqua e nient’altro: le mani si muovono in accordo con la mente,
la nascita del nuovo oggetto è tutto lì, nella bellezza di farlo emergere.
Anche il colore è qualcosa in più: quella creazione così naturale, secondo il
suo estro, è il segreto della sua passione. Ma anche i lavori su commissione
sono importanti: costituiscono uno stimolo e forniscono nuovi spunti che
poi vengono approfonditi o modificati nei manufatti successivi.
Che cosa c’è nel futuro di Tchita? Difficile dirlo, soprattutto per il momento storico che stiamo attraversando, ma tutto si supera, come è accaduto spesso per la concorrenza sleale dell’oggettistica importata dal Senegal e spacciata per locale, venduta al ribasso senza tener conto dell’importante lavoro di manodopera che sta dietro alla ceramica, i tempi, gli esperimenti mal riusciti, le rotture in cottura. Di sicuro c’è un atelier all’orizzonte, con un grande spazio espositivo e di vendita pronto ad accogliere i turisti. C’è la voglia di tramandare il mestiere, come è successo a lui. Ci sono stati molti piccoli progetti di laboratorio rivolto ai bambini, ma sarebbe bello che le istituzioni ripensassero agli apprendistati retribuiti, come è successo a lui, che ha sempre promosso la rete tra artisti anche diversi, che ha dimostrato sempre grande generosità.
E ci sono anche le fiere di Sao Vicente, Praia e Sal, che ricominceranno e che torneranno ad essere da lui frequentate. E magari un altro viaggio in Italia, a Zocca, che è gemellata con Boa Vista. Il paese di Vasco Rossi se ne intende, di arti!
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