Loide e Leonardo, le due anime del Blu Mery
- Senza di me è perso.
-E tu, sei persa senza di me?
-Non credo proprio.
Si sono sposati solo due anni fa nel loro locale, il Blu Mery, che
si trova subito all’ingresso di Sal Rei. Ma stanno insieme dal 1994, Leonardo e
Loide. Il matrimonio lo hanno voluto in pieno stile capoverdiano, una festa allegra
e lunghissima circondati da duecento amici e parenti, e insieme a loro si è
sposato anche il nipote di lei. Ma le radici di questo amore che non smette mai
di essere friccicarello nascono e crescono a Roma.
Loide, bubista vera, arriva in Italia a vent’anni e a Roma ha la sua rete capoverdiana
di sicurezza e inizia a curare bambini, poi a fare le pulizie. La comunità era
numerosa e molto unita (nel 2014 vivono nella Capitale circa 1500 capoverdiani,
con Piazza Fiume come zona di ritrovo) e frequenta i luoghi dei sui
connazionali, come la discoteca Criola del quartiere Tiburtino. Ed è andata che
è bastato uno sguardo incrociato durante un’affollatissima serata per non
separarli più. Ha trovato subito il principe azzurro, dice lui, scherzando. Ma
neanche troppo. A Boa Vista è sempre questione di sguardi...
La prima vacanza a Boa Vista risale al 2010, ed è bastata quella prima volta a dare forma a un nuovo sogno, che si è definito nei contorni e nei dettagli negli anni successivi. Nel Paese di Loide c’era la famiglia e un terreno sul quale, sei anni dopo, è sorto il Blu Mery. Insieme a loro la terza nata, Marina, adolescente che a sua volta ha mostrato la stoffa di mamma, imparando la lingua da zero.
Oggi il Blu Mery ha compiuto cinque anni, uno e mezzo dei quali alle prese con la pandemia che ha portato via tutti i turisti che lo hanno sempre riempito. Il ristorante, infatti, ha una cucina che accontenta tutti coloro che giungono a Sal Rei: non si dimenticano i piatti della tradizione romana, ma la freschezza del pesce e delle altre materie utilizzate lo rendono una tappa obbligata. La clientela è sempre stata varia, ma la chiusura mondiale ha accentuato quello che già si sapeva ma non si vedeva: i locali hanno uno stipendio mensile molto basso (che si aggira sulle 200/300 euro mensili di media) e una cena fuori con la famiglia era una rarità prima, figurarsi ora. Ma, nonostante tutto, si organizzano ugualmente serate a tema, con musica di grande livello (Ceuzany è stata ospite da pochissimo).
Una categoria, quella dei ristoratori, fortemente colpita, ma Loide e Leo non perdono il sorriso nemmeno ora: il locale è di loro proprietà, in sala c’è Marina insieme al fidanzato e in cucina ci sono loro. Che litigano di continuo. “Andiamo d’accordo perché litighiamo spesso”, scherza lui, anche in questo caso rivelando una grande verità. Le loro sessioni di cucina fuoco intorno ai fuochi: lui alla linea e agli antipasti, lei regina incontrastata di tutto il resto. Ma non esce piatto senza l’approvazione di entrambi, sempre condita dai loro battibecchi. Perché in cucina si scontrano due modi diversi di lavorare e i due non se le mandano a dire. “Se mi dice una cosa, non la lascio per il domani”, dice Loide. In due minuti si dicono le cose peggiori, dal terzo minuto tutto passa. Un taca taca irresistibile.
E anche se dicono di essere aperti per hobby, perché la clientela è davvero molto poca…hanno proprio l’aria di divertirsi parecchio. Bravissimi e friccicarelli. Due anime per il Blu Mery, in attesa che tutto riparta. O saremo pronti a nuove avventure, dice lei, guerriera capoverdiana fino in fondo.
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